Entra nei panni dell'archeologo e impara a conoscere gli animali cacciati e allevati dai nostri antenati di 3500 anni fa: un laboratorio per scoprire, riconoscere e disegnare le ossa proprio come i veri archeologi sullo scavo.
Da alcuni anni è cresciuto l'interesse e lo studio dei reperti faunistici, la cui analisi ha consentito di conoscere le specie presenti, l'incidenza dell'allevamento e dell'addomesticamento, la percentuale di animali selvatici. Principali animali domestici allevati erano: pecore (era una pecora il giovane animale seppellito in una vera e propria tomba a Cattolica), capre, buoi e maiali, buoni per le carni (il maiale), per lana e latte (pecore e capre), per il lavoro e il trasporto (buoi); altri animali domestici erano il cane e il cavallo.
Tra la fauna selvatica, oggetto di caccia per carne e pelliccia, il cervo, il capriolo, il cinghiale, la martora, il tasso, la lontra, la volpe, il lupo e l'orso; importantissime le corna di cervo, i cui palchi venivano raccolti al momento della caduta e da cui venivano prodotti utensili e oggetti di ornamento.
E' evidente allora che il laboratorio che Monia Barbieri condurrà giovedì 7 agosto schiuderà un mondo di conoscenza e di curiosità inattese; e allora, venite numerosi!
La prenotazione non è obbligatoria, ma è comunque gradita; ci si potrà presentare la sera stessa, entro le ore 21,00.
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