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INCONTRI DI VALLE
progetto per un CANTIERE CULTURALE della Valconca
7 – 28 ottobre 2018
ARTI DI VALLE
DOMENICA 21 OTTOBRE, ore 17,00
CENTRO CULTURALE POLIVALENTE
Continua l’appuntamento con gli Incontri di valle che, avviatisi il 7 ottobre, sono ormai giunti alla terza giornata di studi.
La Valle del Conca è considerata da sempre un territorio di confine tanto dai geografi e dai naturalisti che dagli storici. Luogo di scontri e di incontri, dunque, di cui vale la pena indagare i caratteri per quanto riguarda la cultura e l'arte, che hanno lasciato testimonianze in cui si riflettono i timori e gli splendori delle vicine corti riminesi e urbinati, e in cui si confrontano influssi padani e romani. Dall'inizio del Seicento si rivela anche un interessante luogo di sperimentazioni e commissioni artistiche, tanto che troviamo importanti testimonianze di artisti più o meno famosi, come il Pomarancio, Guido Cagnacci, il Centino e Giovan Francesco Guerrieri, ma non solo. In questo terzo incontro tematico, si farà il punto proprio sulle Arti della valle.
Quali sono state le evoluzioni artistiche e quali espressioni ha avuto il '900 artistico in Valconca? Quali gli influssi e le contaminazioni che l’hanno reso tale?
A discuterne e a presentare i risultati del loro lavoro interverranno docenti e studiosi di alta levatura e di grande prestigio quali Annamaria Bernucci, Fabio Fraternali e Alessandro Sistri, coordinati sapientemente da Marialuisa Stoppioni.
INTERVENTI
IL LIMO NASCOSTO. ARTISTI E CREATIVI IN VALCONCA NEL ‘900
Annamaria Bernucci
Quali espressioni ha avuto il '900 artistico in Valconca, cerniera territoriale e culturale tra Marche e Romagna? le tante microstorie emerse svelano un quadro di studi ancora da completare e un 'palinsesto' difficile da leggere sia per la sua esile consistenza che per l'individuazione di un percorso che si avvicini alla consapevolezza di una identità di valle.
Il '900 artistico in Valconca (e nella provincia riminese in generale) può considerarsi un lungo prolungamento dell'Ottocento almeno sino alla metà del secolo, con pallide enunciazioni di modernità; qualche innovazione tutt'al più è percepibile nella architettura, ossequiente al credo razionalista. Un territorio relegato ad una postazione tardiva e periferica nel quale, specialmente la pittura, è investita di un sostanziale provincialismo. Tuttavia in questo contesto si accendono delle luci inattese come quella di Emilio Filippini, o di altri artisti di mestiere provenienti da altre regioni e che qui lungamente hanno operato come Carlo Patrignani, il pittore di Carpegna o Fortunato Teodorani, l'ultimo frescante delle tante chiese della diocesi.
Non molto diversamente andranno le cose dalla metà degli anni '50 con un prolungamento nel tempo attuale, ma le aperture, le contaminazioni e le relazioni saranno rese più fluide dalle nuove energie comunicative e dagli agganci con le ricerche nazionali. Il fine è aprire una finestra di conoscenza sui fatti dell'arte della valle, un brevissimo censimento selettivo, una indagine sullo stato degli studi, senza rinunciare alla consapevolezza che l'arte è ricerca e sperimentazione continua anche in territori defilati.
ESEMPI DI REVIVAL NEI PRIMI ANNI DEL XX SECOLO
Fabio Fraternali
Con il termine revival, per quanto riguarda l’architettura o, in senso più ampio, ogni forma artistica, si definisce la “rinascita”, o meglio il riportare in auge forme stilistiche appartenenti al passato.
Tra i vari casi di revival architettonici e decorativi presenti tra Marche e Romagna, emblematici sono le committenze novecentesche della nobile famiglia Petrangolini, alla quale dobbiamo la realizzazione, ex novo, del turrito castello che domina Tavoleto e la superstite cappella, un tempo annessa al palazzo già di proprietà della famiglia nel centro di Rimini: due esempi dove il revival dello stile gotico si fonde con soluzioni decorative ed architettoniche di gusto eclettico. Un caso a parte sono invece i “restauri” voluti dall’ingegnere bellunese Umberto Zanvettori che, negli anni Venti del Novecento, ridisegnarono in toto le atmosfere medievali e rinascimentali della Rocca di Gradara, arrivando attraverso i lavori promossi da Zanvettori a creare quell’incredibile palcoscenico che ancora oggi mette in mostra l’affascinante vicenda di Paolo e Francesca.
ARTE PER VIVERE. PICCOLO ATLANTE DELLE ARTI POPOLARI
Alessandro Sistri
Sarà presentato un repertorio delle espressioni artistiche che ha caratterizzato la cultura tradizionale della Vallata del Conca e si scoprirà che il “fare con arte” entrava, molto più di quanto si possa pensare, nella quotidianità del mondo popolare. L’approccio è quello esplicitamente etnografico, con l’intento assoluto di evitare i pericoli e le tentazioni di un metodo “folkloristico” di studiare il folklore: si scoprono così piccoli - grandi capolavori di civiltà e capacità creativa.
RELATORI
Annamaria Bernucci svolge attività di storica e critica d'arte. Si è occupata di incisione, disegno e storia urbana, redigendo per conto dell'Istituto Beni Culturali la catalogazione delle stampe nella Civica Biblioteca Gambalunga. Ha curato numerose mostre e cataloghi di artisti contemporanei e ha indagato aspetti dell'arte in Romagna tra Ottocento e Novecento, con particolare riferimento agli incisori Rosaspina e allo scenografo Liverani. Dal 2014 è nel comitato scientifico della Biennale Disegno di Rimini. Dal 1991 al 2012 è stata responsabile della Galleria Comunale S.Croce di Cattolica, promuovendo mostre e indagini per un percorso dal titolo Aspetti dell'arte tra Romagna e Marche. Lavora attualmente ai Musei Comunali di Rimini.
Fabio Fraternali, classe 1982, laureato in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Urbino e specializzato in Beni Storici-Artistici presso l’Università di Bologna, da anni si occupa di beni culturali. E’ autore di varie pubblicazioni inerenti argomenti d’arte, con particolare attenzione alla storia del collezionismo e all’arte marchigiana tra XIV e XIX secolo. Accademico dell’Accademia Raffaello di Urbino, Direttore del Museo della Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro, è guida turistica abilitata per la Provincia di Pesaro e Urbino.
Alessandro Sistri opera sin dagli anni ’80 nella ricerca e nello studio dei tratti culturali, sociali, paesaggistici specifici di diversi territori, presentati in numerose pubblicazioni, mostre e materiali divulgativi.
Nei propri lavori in ambito professionale e accademico, presso l’università degli Studi Carlo Bo di Urbino, oltre agli ambiti del turismo e dell’analisi delle identità locali ha toccato i campi dell’antropologia classica e del contemporaneo. Diverse le pubblicazioni dedicate alla ricerca etnografica sul territorio della Romagna e del Montefeltro.
Una sintesi di tali ricerche si trova nel volume “Cultura tradizionale nella valle del Conca” edito da Minerva nel 2003. Ha collaborato con il Touring Club Italiano e altre case editrici nazionali (Minerva, Diabasis, Maggioli, Week-end viaggi, Slow Food, ecc) alla realizzazione di pubblicazioni riguardanti la conoscenza e la promozione di vari territori di diverse aree regionali.
Per informazioni:
incontri di valle